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Sconcerto e amarezza per l'incendio della "Riserva dello Zingaro"


Quel che rimane della riserva dello Zingaro
Innumerevoli incendi stanno distruggendo ettari di macchia mediterranea della nostra regione. Il più grave evento di questi giorni di sicuro è l'incendio che si è verificato nella riserva "dello Zingaro" in provincia di Trapani. Grande amarezza è stata manifestata su facebook da migliaia di persone. C'è chi parla di taglia di 2000 euro sui piromani, o chi come Alessandro Aricò, assessore regionale in Sicilia al Territorio e ambiente di ergastolo per "questi miserabili", intanto, sull'incendio del 6 agosto, che ha raso al suolo la Riserva dello Zingaro, 7 km quadrati di riserva naturale, simbolo della biodiversità, è intervenuto Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro per l’Ambiente fino al 2008.

Pecoraro Scanio, dichiara che la presenza di 26000 forestali presenti sul territorio siciliano, dovrebbe evitare eventi dolosi come quello che ha coinvolto lo Zingaro:
Sul New York Times in un articolo scritto, prima delle fiamme di questi giorni, Rachel Donadio, evidenti origini italiane, osserva che la Sicilia ha alle proprie dipendenze 26000 operai forestali, da non confondere con il Corpo forestale dello Stato (Cfs) che è quel corpo di polizia impegnato per esempio proprio contro gli incendiari e purtroppo trascurato e sotto organico (solo 7000 persone in tutta Italia).
La giornalista americana osserva che per difendere gli sterminati boschi della British Columbia (944.000 km quadrati, tre volte l’Italia) il Canada impiega solo 1500 addetti.
Certo non aggiunge che li fa meno caldo e la zona è spopolata, ma il dato fa comunque impressione. Il caldo afoso e il vento sono certo complici importanti per incendiari e delinquenti ma se riuscissimo a bloccare chi appicca fuoco e a potenziare gli interventi di prevenzione e manutenzione dei boschi impediremmo molti roghi e ridurremmo nettamente la loro possibilità di espandersi.
Nel 2000 riuscii, non senza fatica, a convincere il governo di cui facevo parte ad approvare un decreto in cui proponevo di cambiare il codice penale introducendo il reato di incendio boschivo.
Da allora, grazie al lavoro del Cfs, molti incendiari sono stati arrestati,anche se purtroppo ancora non tanti condannati. Sul fronte della prevenzione invece le Regioni e gli enti locali,salvo encomiabili eccezioni, fanno davvero poco salvo indignarsi di fronte ai roghi. E non si sono registrate azioni adeguate di fronte all’allarme incendi lanciato nei mesi scorsi proprio dalla forestale e concretizzatosi nel disastroso dato (sempre fonte cfs) dell’aumento del 93% dei roghi nei primi sei mesi del 2012.
I cittadini certo devono essere attenti e segnalare tempestivamente i roghi, ma la prevenzione è un dovere delle istituzioni, tutte. E vorremmo anche noi una risposta all’articolo del NYT.
Cosa fanno gli operai forestali in Sicilia? Certo alcuni si impegnano davvero, ed anche con coraggio (come Francesco Pizzuto, che ha perso la vita nel tentativo di domare le fiamme dell'incendio sviluppatosi a Castronovo di Sicilia n.d.r.), come sta accadendo proprio in questi giorni, ma con un esercito di 26000 persone l’isola dovrebbe avere la più efficace azione di difesa dei boschi e rendere impossibile uno scempio come quello dei roghi non spenti che han distrutto la riserva dello Zingaro.

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