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Sicilia: Lombardo, ci tuteleremo sede penale. Faremo pagare ai giornali



”Ci tuteleremo in sede penale e civile rispetto a quanto si e’ detto e scritto sulla Sicilia. La faremo pagare ai giornali che hanno diffamato la Sicilia, che hanno creato questo clima”. ‘Chissà, magari mi posso dimettere anche domani. Certo, non consentiro’ a nessuno che si rinviino le elezioni regionali in Sicilia, perche’ e’ giusto che si voti prima delle nazionali”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo.


”Dico che se Borghezio riuscisse a sganciare la Sicilia dall’Italia ci farebbe un favore e potremmo come Malta ridurre le tasse e avere un boom economico che non possiamo neanche sognarci”.

‘Concordo con il presidente dell’Ars Francesco Cascio che ha definito anomala l’iniziativa del presidente del Consiglio”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo.
”Una iniziativa anomale e inusuale, senza dubbio – ha ribadito. Ecco perche’ intendo chiarire la realta’ dei fatti.
Lui non poteva non agire in questo modo dopo la potente campagna contro la Sicilia.
Comprendo anche che Napolitano abbia oggi parlato della Sicilia con Monti – ha detto ancora Lombardo -. E’ giusto cosi’, ma vogliamo ristabilire la verita”’.
”Monti – ha concluso – giustifica il suo intervento parlando di segnalazioni sulle criticita’ finanziarie. Voglio capire di che segnalazioni si tratta: politiche, mediatiche, istituzionali, nazionali o regionali”.

”Non e’ vero che la Regione e’ in default. E’ falso e’ disonesto dirlo”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo.
”Faccio parlare i numeri.
Abbiamo un bilancio 27 miliardi, un debito di 5,5 miliardi e un Pil di 85 miliardi. Insomma un rapporto debito/Pil di circa il 6%. Lo Stato – ha aggiunto il governatore – invece ha un rapporto del 120%. Chi e’ in default’?”.
”Il nostro piu’ grande debitore e’ lo Stato che ci deve circa un miliardo – ha chiosato – poi c’e’ la partita dei residui attivi. Le tre agenzie di rating ci hanno attribuito un Baa2, come Milano e il Veneto. E siamo sopra al Piemonte.
Non comprendo questo accanimento e non mi sorprende che non abbia avuto la solidarieta’ di Cota e Zaia”.

”L’Udc si vuole presentare nella scena politica con una verginita’ che onestamente non compete a quel partito, all’Mpa certamente si”’. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo.
”L’Udc vuole scaricarsi di dosso sette anni di governo magari scaricandolo soltanto sul mio predecessore (Salvatore Cuffaro, ndr) in cui le cose che si sono fatte sono state coperte e garantite e hanno avuto il pieno coinvolgimento del partito nazionale, a proposito di termovalorizzatori e di assunzioni nella Formazione e quant’altro”.

‘Quanto si e’ scritto del dramma del terremoto in Emilia, nei confronti del quale siamo stati tutti generosi, e quanto invece si e’ scritto su quanto e’ accaduto a Giampilieri? Dopo 24 ore non ne parlava piu’ nessuno. La verita’ e’ che dobbiamo risalire questa china di emarginazione e distruzione della Sicilia”.

”Chissa’, magari mi posso dimettere anche domani. Certo, non consentiro’ a nessuno che si rinviino le elezioni regionali in Sicilia, perche’ e’ giusto che si voti prima delle nazionali”.

”Il mio governo non ha fatto assunzioni, i 30 mila forestali o i 22 mila 500 dipendenti degli enti locali li abbiamo trovati, adesso i trentamila, per motivi fisiolologici, sono diventati 26 mila e i 22 mila 500 sono diventati 18 mila 500, se lor signori da Roma o qualche pseudo industriale pretende che io licenzi questa gente o li ammazzi, vada al diavolo, vada a morire ammazzato, io non metto sulla strada questa gente, non distruggo la vita di 50 mila persone”.

”Non ho nulla da rimproverarmi sul fronte del rimpasto al governo e delle nomine. Ero tenuto a farle, se non volevo incorrere in precise responsabilita’ penali”. ”Sono attaccato su questo fronte senza alcuna ragione plausibile. Attualmente poi detengo due interim, ma sto cercando due persone che possano ricoprire le cariche di assessori alle Autonomie locali e Funzione pubblica, nonche’ all’Energia e ai servizi di pubblica utilità”.

‘Anch’io sto scrivendo una lettera a Monti che incontrero’ il 24 alle 12 a Palazzo Chigi, nella quale faremo emergere la massa enorme di equivoci e menzogne contro la Sicilia, chiedendo anche di riferire in Consiglio dei Ministri”, facolta’ che attribuisce lo Statuto della Regione Siciliana al governatore dell’Isola su questioni inerenti esclusivamente la Sicilia.


”Ormai e’ fin troppo evidente che la Sicilia e’ a un passo dal fallimento. I costi della politica e quelli per l’acquisto di beni e servizi sono il doppio di quelli della media delle altre Regioni italiane mentre gli stipendi del personale piu’ del triplo. La Regione ”costa’ ad ogni cittadino 551 euro contro i 219 del resto d’Italia.
Mi sembra che, in questa situazione, l’unica strada percorribile sia quella del commissariamento”. Cosi’ l’on.Maurizio Lupi, Vice Presidente Pdl della Camera dei deputati.

‘Non capisco gli attacchi e gli insulti di Lombardo che ci sembrano frutto di livore umano prima ancora che politico”. Lo dice il segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia. ”Da tempo immemorabile – osserva D’Alia – abbiamo posto il problema del default e della Regione. Default che e’ frutto di un progressivo livello di indebitamento causato dalla cattiva politica di questo Governo e di molti altri che lo hanno preceduto. Governi distinti e distanti dall’Udc che ho l’onore di rappresentare da circa due anni – prosegue l’esponente dello Scudocrociato – e dei quali, invece, il presidente Lombardo e il suo partito erano azionisti di riferimento. La storia e’ nota e non puo’ essere cambiata”. ”Cio’ detto, la necessita’ di mettere in sicurezza i conti della Sicilia, anche per evitare che un eventuale default si ripercuota sull’Italia, di fare in modo che alla nostra Regione non siano revocati i fondi Ue e di impedire che questa venga esclusa dall’attribuzione di quelli futuri, dovrebbe accomunare tutte le forze politiche e anche quella che rappresenta il presidente Lombardo. Questo sarebbe un modo per aiutare la Sicilia e i siciliani, non certo invocare complotti, o insultare politici, giornalisti e imprenditori”.

”La decisione di commissariare la regione Sicilia e’ positiva. Si tratta di un segnale forte che doveva essere dato da tempo, una buona notizia perche’ non possiamo piu’ accettare sprechi”. Lo ha detto Niccolo’ Rinaldi, eurodeputato e capodelegazione di Italia dei Valori al Parlamento Europeo. ”Il caso siciliano non e’ solo frutto di clientelismo e di mala organizzazione, ma puo’ rivelarsi un momento per gettare la maschera e recuperare risorse indispensabili, sfumate in anni di malgoverno. E’ una occasione in piu’ – ha continuato Rinaldi – perche’ il Paese intraprenda senza indugio il cammino delle riforme strutturali e offra una nuova coesione e regole condivise, di livello europeo. Ma sono anche convinto che da questo episodio possa emergere l’opportunita’ per aprire un dibattito nazionale su come innescare meccanismi virtuosi e attivare iniziative in grado di intercettare le risorse che l’Unione Europea mette a disposizione del nostro Paese: sarebbe un dovere per tutti noi”, ha concluso l’eurodeputato di Italia dei Valori.

”L’iniziativa del presidente Monti, volta a fare chiarezza sui fatti siciliani, e’ assolutamente legittima. Ogni buon padre di famiglia e’ tenuto a chiedere conto e ragione al proprio figlio dei progetti futuri e delle spese sostenute, soprattutto se queste ultime sono state un po’ allegre. In gioco c’e’ il patrimonio e il buon nome della famiglia intera”. Cosi’ il leader di Grande Sud Gianfranco Micciche’ nell’ultimo post del suo blog ‘Sud’. ”Tuttavia, non bisogna dare adito a equivoci – sottolinea Micciche’ -, nessuno deve strumentalizzare la lettera che il Premier ha inviato al governatore Lombardo, per consentire a quest’ultimo di non dare seguito all’impegno di rassegnare nei prossimi giorni le dimissioni. Sono queste, infatti – aggiunge -, lo spartiacque tra il restituire alla Sicilia la credibilita’ perduta, rispetto all’intollerabile discredito in cui oggi e’ stata fatta cadere”. Per il leader del movimento arancione, ”non esistono ne’ seconde, ne’ terze vie. I siciliani attendono le dimissioni di Lombardo e nessuno e’ legittimato a impedire loro di esprimersi, prima possibile e attraverso un voto libero e democratico, per indicare chi dovra’ sradicare, anche attraverso l’aiuto del governo nazionale, la mal’erba della cattiva gestione economica e finanziaria della nostra Regione”. ”Monti e’ stato chiaro. Ha preteso chiarezza. Nessuno si sogni di macchiare, per un preciso tornaconto, cio’ che e’ limpido. La priorita’ e’ la Sicilia. Il resto non conta”, conclude Micciche’.

‘Non c’e’ nessun buco di bilancio in Sicilia ma un debito di 5 miliardi sostenibile in un bilancio di 27 mld come in altre regioni e prodotto per buona parte al tempo dalla presidenza Cuffaro, a fronte di quello statale che e’ di 2000 mld”. E’ quanto dichiara Carmelo Briguglio, vice presidente dei deputati e coordinatore siciliano di Fli. ”La Corte dei Conti – spiega Briguglio – ha promosso il consuntivo 2011, l’Ars ha approvato il bilancio 2012, per Moody’s il rating della Sicilia e’ identico a quello dello Stato (Baa2), il ministro Fornero si e’ complimentata con la Regione per i miglioramenti nell’utilizzo dei fondi europei, il ministro Balduzzi ha fatto altrettanto per il piano di rientro finanziario nella sanita’. Il default e’ un bluff inventato di sana pianta da lobby politiche ed economiche di cui alcune personalita’ si sono fatti portavoce con indebite pressioni sul Presidente Monti. Bassa cucina politica e timore di mancare l’obiettivo di occupare la presidenza della Regione nelle elezioni previste per ottobre e ormai non piu’ rinviabili. Pertanto qualunque idea di commissariamento e’ immaginaria quanto l’inesistente default. Per questo invitiamo il presidente del Consiglio a non cedere a tali pressioni e ad assumere un atteggiamento di leale collaborazione con la Regione, fiduciosi che il Capo dello Stato sia stato correttamente informato e nella certezza che comunque operera’ per fare rispettare la Costituzione, lo Statuto, le regole fondamentali di democrazia politica e il diritto al voto che si vorrebbe evitare addirittura con una sorta di golpe istituzionale”, conclude Briguglio.

”Sarebbe molto difficile spiegare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia perche’ dovrebbero pagare anche loro per lo stato in cui sembrano versare le finanze della Regione Sicilia. A chi intende usare l’esempio di pessima amministrazione siciliana per giustificare un attacco indiscriminato a tutte le specialita’, compresa quella virtuosa del Friuli Venezia Giulia, diciamo chiaro e forte che le nostre prerogative non si toccano perche’ non sono privilegi ma responsabilita’ a cui abbiamo sempre fatto fronte con le nostre forze”. Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, entra cosi’ nel dibattito di questi giorni nato dopo la notizia di un possibile default della Regione Sicilia. ”In questi anni – aggiunge Ciriani – abbiamo ridotto drasticamente sia la spesa che il debito della nostra Regione, abbiamo iniziato un taglio netto di enti e organismi non essenziali ben prima che il termine spending review diventasse di moda ed oltre a questo gestiamo con le nostre risorse tutto il sistema della sanita’ senza chiedere per questo un euro allo Stato”. ”La responsabilita’ dei disastri siciliani – aggiunge il vicepresidente – non puo’ che ricadere sugli amministratori che li hanno provocati e su chi li ha eletti. Lo dico con rammarico nei confronti dei siciliani onesti, ma non si puo’ chiedere ai cittadini delle regioni virtuose di continuare a pagare al posto di chi ha dilapidato miliardi senza produrre ne’ crescita ne’ occupazione”.

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