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L'Inps le addebita il conguaglio Irpef due euro di pensione a un'ex maestra


Trattenute per 977 euro su una pensione di 979. La donna, 67 anni, vive con due figli disoccupati: "Non so come faremo a sopravvivere questo mese". L'Inps: "Ha sbagliato la signora, doveva chiedere la rateazione"

L'Inps addebita il conguaglio versati due euro di pensione
Repubblica PalermoPALERMO - Due euro netti. Tanto riceverà di pensione questo mese Licia Leonardi, ex maestra palermitana sessantasettenne, con 34 anni di servizio nelle scuole elementari della città. E che due anni fa si è ritirata dall'insegnamento. Da oggi, per un mese, lei e i due figli disoccupati, che vivono della pensione, dovranno cercare di farsi bastare due euro per sopravvivere fino ad aprile. La storia ha dell'incredibile e potrebbe capitare a chiunque. Pochi giorni fa la signora Leonardi, controllando il sito Internet dell'Inps, trova casualmente la rendicontazione del cedolino di marzo, che le arriverà a breve a casa. Su una pensione mensile lorda di 1.700 euro, tra Irpef regionale, cessione del quinto, addizionali comunali e conguagli fiscali, quello che le sarà accreditato nel conto corrente saranno due euro. 

Una pensione totalmente prosciugata, sulla quale pesa più di ogni cosa un conguaglio fiscale da 977 euro, un ricalcolo delle imposte e dei contributi dovuti sulla base del reddito percepito che ogni anno l'Inps addebita nel cedolino e che quest'anno ha dovuto fare i conti con l'aumento dell'Irpef regionale, tra le più alte d'Italia. "Non potevo credere ai miei occhi, mi sono sentita morire  -  racconta l'ex maestra  -  ho sperato si trattasse di un errore, ma chiamando l'ente previdenziale mi è stato confermato il calcolo. Nei Caf in cui sono stata hanno allargato le braccia: "Sta capitando a molte persone, deve adattarsi", mi hanno detto. Ma come si faa farsi bastare due euro fino ad aprile, dovendo mangiare, pagare le bollette e spese mediche e mantenere due figli senza lavoro?" Negli anni la pensione di Licia Leonardi è stata lentamente prosciugata dalle tasse, così come quella di reversibilità del marito defunto, che percepisce ancora e con la quale non riesce più nemmeno a pagare le rate del mutuo.

Quello che Licia Leonardi adesso lamenta è l'assoluta mancanza di comunicazione da parte dell'Inps e dall'Inpdap, l'ente previdenziale dei dipendenti pubblici assorbito l'anno scorso dallo stesso Inps. "Nessuno mi ha mai avvertita che a marzo sarebbe arrivato un conguaglio di questa portata  -  attacca la pensionata  -  ti mettono di fronte al fatto compiuto quando ormai non c'è nulla da fare. Come possono addebitare 977 euro su una pensione che non arriva a mille euro?" Ma l'Inps scarica la responsabilità sull'ex maestra. "La signora avrebbe potuto chiedere la rateizzazione del conguaglio  -  afferma il presidente del comitato provinciale dell'Inps Franco Gioia  -  e dilazionare il pagamento in cinque rate. È stato commesso un errore nella dichiarazione dei redditi e adesso è troppo tardi per rimediare perché la ritenuta è già stata fatta".

"Devono capire che dietro ai fogli di carta ci sono persone vere con problemi veri  -  conclude Licia Leonardi  -  la mia è anche una battaglia di giustizia sociale, perché quello che sta succedendo a me può capitare a chiunque".

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