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«Mia madre trascurata e disidratata nella residenza da 1.800 euro al mese»

Il Gazzettino


Ricoverata in ospedale dopo una permanenza di tre settimane
in una casa per anziani. Il figlio: «Una situazione intollerabile»

Portata in pronto soccorso dopo la permanenza nella residenza per anziani (foto archivio)PORDENONE - Tre settimane fa i figli l’hanno affidata a una residenza per anziani. Venerdì scorso l’hanno portata a casa debilitata, piagata, un braccio coperto di ematomi, la voce ridotta a un sospiro. 


Sabato sera, preoccupati, hanno chiamato la guardia medica spiegando la situazione. «Portatela in pronto soccorso», è stato il consiglio. E così hanno fatto. «Mia madre - spiega ora il figlio L.B. di Brugnera - è stata subito ricoverata perchè era disidratata, dimagrita, aveva una bronchite piaghe da decupito.
Ora è in ospedale, sottoposta a flebo e ricostituenti, speriamo che si riprenda e di poterla riportare a casa presto. Ma non intendiamo lasciar perdere. Non è possibile che in una struttura da 60 euro al giorno un anziano venga trascurato».

La madre di L.B. ha 81 anni. Quattro anni fa è stata colpita da un ictus ed è rimasta invalida. In tutti questi anni il suo bastone e la sua forza d’animo sono stati il marito, che l’ha accudita personalmente fino a poco più di un mese e mezzo fa, quando è stato a sua volta colpito da ictus. «D’accordo con mia sorella - spiega il figlio della donna - l’abbiamo messa in Rsa a Sacile per un mese, poi è stata scelta unaresidenza per anziani». Andavano ogni giorno a trovarla. «Notavamo che stava dimagrendo e che era disidrata - continua L.B. - Continuavano a dirci che beveva e che mangiava. Ci hanno detto che gli ematomi che aveva nel braccio erano dovuti a un prelievo di sangue, mentre la dottoressa del pronto soccorso ha spiegato che sono i segni lasciati da una mano, probabilmente sono stati procurati mentre la sollevavano dal letto. Avevamo lasciato una crema da applicare a ogni cambio del pannolone, sarà stata usata una volta, tanto che mia madre è tutta piagata».

I figli lamentano anche una certa confusione nella somministrazione dei medicinali che l’anziana doveva assumere. «L’ultima settimana - aggiunte il figlio - ci siamo fermati a turno io e mia sorella per farla bere e mangiare, era così trascurata. Eppure in quella struttura si pagano 1.800 euro al mese, mia madre l’abbiamo portata lì nella speranza che potesse star bene. Abbiamo chiesto di parlare con la responsabile, ma fino a ieri non è stato possibile. Senza poi contare che sono dovuto tornare per prendere alcuni indumenti di mia madre, mi avevano detto di ripassare perché erano in lavanderia. Così ho fatto, ma me li hanno dati ancora sporchi».

L.B. non intende lasciar correre. Oggi contatterà il suo legale: è deciso ad andare avanti, non esclude di sporgere una denuncia. «Non è possibile tollerare una simile situazione - ripete -. Adesso mia madre sta recuperando, grazie all’aerosol le è tornata anche la voce, speriamo che possa riprendersi del tutto».

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