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Operai antincendio ormai allo stremo «Da giugno a oggi neanche un acconto»

La Sicilia
Vantano non meno di ventisei anni di precariato, la categoria con maggiore anzianità tra i precari siciliani! Politici e sindacati si ricordano di loro a fasi alterne, e adesso, con le Regionali alle porte e le Politiche poco più in la il timore che molti manifestano è che sulla loro sorte si stiano giocando varie partite. Parliamo dei lavoratori precari del comparto forestale. Nei cantieri di Nicolosi e Adrano si respira un clima davvero "incandescente" (è proprio il caso di dirlo).

Nel solo cantiere di Nicolosi, gli operai antincendio sono sessantadue, e altrettanti sono quelli di Adrano. Fanno un lavoro duro: solo negli ultimi giorni sono intervenuti nello spegnimento di incendi che hanno mandato in fumo 12 ettari nel bosco di Paternò e altrettanti in contrada Grotta Catanesa.
Altri colleghi, poco più in la, ad Adrano, Bronte, Randazzo, Linguaglossa, Zafferana, sono intervenuti a tutela dei boschi pedemontani, spesso con attrezzature appena sufficienti, talvolta mettendo a rischio la propria incolumità, poiché, saranno pure precari, ma è stabile il rischio che corrono, tanto che, quasi ogni anno uno di loro, un padre di famiglia, ci lascia la pelle nello svolgimento del proprio lavoro.
Ecco perché si indignano quando l'assessore Andrea Vecchio ne parla come di un mero fardello di cui la Regione farebbe bene a liberarsi e lo invitano a venire a trovarli: "Ci piacerebbe, come prima cosa, invitare l'assessore Vecchio, nel cantiere di Nicolosi - dicono Francesco Trusso e Giuseppe Girgenti - credo che un confronto con tutti noi potrebbe essere utile a comprendere le realtà in cui operiamo". "Da giugno - aggiungono Alfio Sambataro, Antonio Pappalardo e Giovanni Calvagna - quando abbiamo iniziato il servizio antincendio, ad oggi non abbiamo ancora ricevuto neanche un acconto sullo stipendio, la Regione dovrebbe essere messa in mora, come fanno i nostri creditori, che pretendono gli interessi".
Il malumore monta specie tra i più indebitati e molti minacciano azioni estreme. Il problema di ordine pubblico potrebbe scoppiare ogni giorno, la sfiducia è totale nei confronti di politici e rappresentanti sindacali.
"Consegneremo le schede elettorali ai Comuni" dice l'unica donna impiegata al cantiere Giovanna Di Martino - "Prima delle elezioni i politici devono darci garanzie per il nostro futuro" chiedono Mario Moschetto e Giuseppe Tomasello.
Eppure è quasi certo che chiunque vincerà le elezioni in Sicilia dovrà fare i conti con grossi problemi di bilancio, assenza di fondi per coprire spese per il precariato e nuovi tagli. E' di ieri, infatti, l'allarme diramato dall'assessorato regionale all'Economia, che ha trasmesso a uffici e dipartimenti il ‘bozzone' per la stesura del bilancio di previsione per il 2013 e di quello pluriennale 2013-2015, con grossi tagli sugli impegni di spesa nel 2013 e un allarme proprio per la spesa per la forestazione e le attività antincendio.
"Se entro lunedì non ci verranno pagati gli stipendi di giugno e luglio come ci assicurano ormai da giorni - afferma Antonio Caruso, operaio del cantiere di Adrano - lasceremo i mezzi al Distaccamento e protesteremo in tutti i modi".
"La situazione è molto delicata - sottolinea Luca Ferlito, comandante del distaccamento di Nicolosi - molti operai hanno una situazione economica davvero drammatica

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