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Formazione, due sit-in a Palermo per la riforma del sistema


Quasi mille persone hanno manifestato davanti all'assessorato regionale all'Istruzione, in via Ausonia, e a quello della Formazione professionale e al Lavoro, in via Trinacria


PALERMO. Centinaia di operatori degli enti di formazione professionale provenienti da diverse province siciliane hanno manifestato con due sit-in a Palermo davanti all'assessorato regionale all'Istruzione e a quello della Formazione professionale e al Lavoro, in via Ausonia e in via Trinacria, per chiedere al governo Crocetta una riforma organica del sistema della formazione professionale in Sicilia. Secondo stime della polizia municipale hanno preso parte circa 500 e 300 persone. La giornata di mobilitazione è stata organizzata dai sindacati, che per questa mattina hanno indetto lo sciopero generale dei lavoratori del settore.


CGIL E FLC: "GOVERNO SENZA IDEE"«Anche su questa vertenza emerge una mancanza di idee del governo regionale, su un settore che va riqualificato al più presto per dare risposta agli operatori ma anche e soprattutto a migliaia di persone che attraverso un valido percorso di formazione potrebbero vedersi aprire le porte del mercato del lavoro». Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, che ha partecipato oggi alla manifestazione del settore indetta dai sindacati confederali. «In una regione col più alto tasso di dispersione scolastica - sottolinea  - un valido sistema di formazione può contribuire a dare un futuro a tante persone».
Aggiunge Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia, sigla che nei giorni scorsi ha promosso l'iniziativa delle cartoline alla presidente della Regione con l'Iban dei lavoratori e le cifre di cui sono creditori: «Chiediamo risposte immediate all'emergenza salari. Ci sono lavoratori che attendono lo stipendio da 18 mesi e questo è inconcepibile. Alla Regione - aggiunge- sollecitiamo inoltre un serio progetto di riforma del sistema e per gli sportelli multifunzionali allo scopo di dare sostegno ai servizi per il mercato del lavoro».

SCILABRA: "BASTA FAVOLE, ORA NUOVO ACCREDITAMENTO"«La tensione sociale che ha infiammato i lavoratori della formazione professionale in Sicilia è stata dettata da una falsa convinzione secondo cui il settore avrebbe subito uno stop e l'intero comparto si sarebbe ritrovato dentro un sistema di riqualificazione a 600 euro al mese. Favole che hanno generato un' escalation di paura e tensione». Lo dice l'assessore alla Formazione Nelli Scilabra, spiegando che «le attività verranno garantite in continuità senza alcun blocco compatibilmente con le esigenze tecniche del Piano Giovani e le esigenze politiche che ribadiamo prioritarie per il futuro della formazione professionale in Sicilia»
Secondo Scilabra, «la formazione professionale non è la causa della disoccupazione giovanile in Sicilia ma può e deve incidere in positivo. I 286 milioni di euro che la Regione Siciliana ha investito nel settore non sono i soldi dei lavoratori, non sono i soldi degli enti e non sono i soldi della politica; si tratta di denaro pubblico che appartiene a tutti i cittadini e per questa ragione dobbiamo abbandonare l'autoreferenzialità e la vocazione assistenzialistica che fino ad oggi ha avuto questo sistema. Dobbiamo costruire un settore al servizio dei giovani siciliani e dei lavoratori del settore.
Questa è la priorità del Governo di questa Regione.  Un sistema in cui possano coesistere le esigenze legittime degli operatori del settore e le aspettative dei beneficiari dei corsi: i giovani di questa terra. I miei coetanei che ogni giorno abbandonano la Sicilia e che su di noi stanno riversando una grande aspettativa. Sono convinta che questo piano sia realizzabile e con estrema sincerità, fino a ieri ne erano convinte anche le organizzazioni che oggi hanno manifestato.
"La prossima settimana - conclude - presenteremo il nuovo sistema di accreditamento che il Governo ha elaborato, pubblicheremo la circolare che ripristina l'albo di tutti i lavoratori della formazione professionale in Gazzetta Ufficiale, uno strumento previsto dalla Legge 24 del 1976. Infine scriveremo nero su bianco il percorso che intendiamo avviare. Ho intenzione di presentarlo direttamente ai lavoratori del settore". 


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