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Sequestro, ecco i motivi Parco eolico.

Un provvedimento che in Sicilia non ha precedenti, quello di sequestrare e fermare un parco eolico perché produce inquinamento acustico ed è realizzato in violazione alle norme a tutela dell'ambiente e del paesaggio. Il sequestro del parco eolico Giunchetto, a Nicosia, che è stato disposto da Gip Stefano Zammuto, su richiesta del procuratore capo Fabio Scavone è la conferma che in Italia vi sono leggi che contemperano le necessità di sviluppo economico e fabbisogno energetico con quello di tutelare l'ambiente e l'assetto idrogeologico del territorio. Leggi che devono essere rispettate. Nella richiesta di sequestro della procura si motiva la necessità di apporre i sigilli all'impianto con le gravi difformità accertate.
«Difformità di tale entità da consentire di sostenere come non sia stato tenuto in debito conto - si legge - il contemperamento tra l'interesse alla tutela del paesaggio e quello alla produzione di energia attraverso fonti pulite e rinnovabili». Le 35 torri eoliche del parco Giunchetto, realizzato su un'area di oltre 10 chilometri quadrati nei territori di Nicosia, Leonforte e Nissoria, sono state fermate. L'avvocato salvatore Timpanaro, che difende due degli indagati ha incaricato un consulente di parte che dovrà controbattere alle conclusioni del perito incaricato dalla Procura. Sulla base della consulenza verrà chiesto al tribunale del riesame di Enna di annullare l'ordinanza di sequestro. Tempi ristretti perché il provvedimento è stato eseguito il 3 maggio e ci sono solo 10 giorni di tempo per ricorrere al riesame.
Per la vicenda sono indagati per inquinamento acustico, violazioni edilizie ed urbanistiche, omesse opere prescritte, danni ambientali Antonio Artimagnella di Troina, legale rappresentante della Aerochetto Srl, società che ha realizzato il parco eolico, fino al dicembre 2008; Carlo Durante di Roma, legale rappresentate della stessa società fino a giugno del 2012; Saverio Barile, residente nel napoletano, legale rappresentante della Cedelt Spa, società che ha eseguito i lavori; Corrado Barberis di Alessandria che per un periodo ha rivestito la carica di amministratore delegato della Aerochetto. L'inchiesta era partita oltre 2 anni fa, dopo un esposto di alcuni residenti, secondo i quali gli aerogeneratori, costruiti troppo vicino ad abitazioni ed aziende agricole, producevano un rumore insopportabile. Gli uomini del Corpforestale di Enna e della Pg di Nicosia hanno avviato gli accertamenti su delega della procura. per la magistratura oltre all'inquinamento acustico ci sarebbero difformità evidentissime tra i progetti depositati ed approvati dall'assessorato regionale Territorio e Ambiente e le opere che sono state poi realizzate. Inoltre non sarebbero state rispettate le indicazioni, obbligatorie, che l'assessorato aveva imposto. Molte strutture sono state realizzate senza licenza edilizia, come la strada di collegamento e una cabina elettrica e le difformità avrebbero provocato frane e dissesti.
Giulia Martorana

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