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Toscana; si oppongono per realizzare una centrale


"Dal momento che l’attuale amministrazione è autrice di tutte le prescrizioni apportate alla progettazione dell’impianto a bio-gas, al fine di una tutela dell’ambiente e della salute pubblica, molto superiore a quanto previsto e richiesto dalla normativa nazionale; questa lista non può essere che ben lieta di proseguire ed attuare tutto quanto in suo potere al fine di monitorare e sorvegliare il buon funzionamento dell’impianto in questione.

Sarà nostra premura rendere noti i risultati dei controlli alla popolazione di San Donato che dovranno averne pieno accesso. Tutti i candidati alle elezioni  reclamano a gran voce il controllo e monitoraggio delle emissioni del famigerato impianto a biogas di San Donato. Vogliamo far notare una volta per tutte che – oltre al fatto che il “Biogas” è il progetto di un privato approvato dalla Conferenza dei Servizi Provinciale, per il quale il Comune non ha speso alcun atto a favore - il monitoraggio ambientale e delle emissioni del
biogas da parte di ARPAT è già previsto nelle indicazioni della Conferenza dei Servizi che ha approvato l’impianto e che, appena l’impianto sarà avviato, scatteranno i controlli da parte di ARPAT e ASL; inoltre l’Azienda, su richiesta anche del Comune, si sottoporrà ai controlli del telerilevamento che verranno effettuati anche con mezzo mobile per il controllo della qualità atmosferica. Ma sicuramente tutto questo non vi interessa,  per voi è importante solo fare demagogia, ma  siamo sicuri che queste sono informazioni importanti che interesseranno i cittadini di San Donato. Siamo inoltre convinti che serva un piano energetico locale che consenta di individuare la corretta collocazione degli impianti ad energia rinnovabile. Per questo motivo riteniamo fondamentale una collaborazione con i comuni della Valdera insieme ai quali dobbiamo redigere tale piano energetico.


Per quanto riguarda la gestione oculata delle risorse forestali che abbiamo indicato nel nostro programma specifichiamo quanto segue. Partendo dal presupposto che il nostro comune è appunto ricco di aree boschive, porci attenzione e gestirle bene è un presupposto fondamentale per la buona amministrazione del nostro territorio. Ricordiamo ai cittadini, e non solo di San Donato, che la gestione di un area boscata, così come di un area agricola, nelle sue varie forme e tipologie, è regolata da leggi nazionali o regionali che recepiscono normative Europee sempre più particolareggiate e stringenti.

Nella fattispecie la legge forestale della Regione Toscana n° 39 del 2000 ed il suo regolamento attuativo n°48/R del 2003 rivisti ed aggiornati nel 2010. Dalle succitate normative si evince che il bosco è una cosa viva che l’uomo sfrutta, fin dalla sua comparsa sulla terra, ma che oggi si pone il problema di tutelare e sfruttare in maniera più rispettosa e consapevole alla luce del progresso scientifico e tecnologico che è stato compiuto negli ultimi due secoli. Pertanto “una gestione oculata delle risorse forestali” significa innanzitutto discernere quelle zone di particolare pregio e bellezza naturalistica da proteggere e da far conoscere e fruire da parte dei cittadini e dei turisti (esempio le Farnie Monumentali e la sfagneta delle Pianore) dalle zone dove sia il bosco ceduo che la fustaia possano essere normalmente utilizzate dalle imprese boschive che sono presenti ed espressione di un territorio come ad esempio la località di Cerretti.

Ci pare superfluo ricordare che durante il taglio di un bosco ceduo solo i tronchi e i rami più grossi vengono utilizzati per produrre legna da riscaldamento di varia pezzatura, ma che succede delle ramaglie o frasche che dir si voglia? Giusto per informazione tecnica a riguardo, oggi le succitate leggi proibiscono di bruciare le ramaglie durante le normali operazioni di taglio del bosco obbligando a lasciarle disposte a strisce sul terreno con evidente rischio di incendio nei successivi due anni dal taglio del bosco. Le centrali a cippato utilizzano le ramaglie e gli scarti della legna (tronchi vecchi o degradati) e non i boschi come se fossero campi di grano da mietere, perché qualunque taglio venga fatto in un bosco questo deve essere stato richiesto, dichiarato, autorizzato dalla Amministrazione Provinciale competente e controllato dalla stessa amministrazione o dal Corpo Forestale dello Stato che lo stesso avvenga in conformità al Regolamento Forestale già citato.

Come lista democratici per Santa Maria @ Monte non abbiamo la minima intenzione di realizzare alcuna centrale a cippato sul nostro territorio, intendiamo invece valorizzare e salvaguardare il nostro bosco".Gonews.it


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