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Il Commissario dello Stato ha impugnato la Finanziaria


Manca di "equilibrio finanziario sostenibile" spiega nell'impugnativa il Commissario dello Stato Carmelo Aronica che davanti alla Corte costituzionale ha censurato 12 articoli e 16 commi di altri 9 articoli, oltre l'allegato 1, relativo all'art. 72. Bocciati anche i contributi a pioggia della Tabella H destinati a enti e associazioni. "Danno adito a censure di ordine costituzionale
Il commissario dello Stato per la Regione Sicilia, Carmelo Aronica, ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la Legge Finanziaria approvata dall'Ars il primo maggio, dopo una seduta fiume e al limite della scadenza dell'esercizio provvisorio. Il commissario ha mosso rilievi di legittimità costituzionale alle disposizioni degli articoli 8, 13, 15, 16, 25, 28, 40, 46, 49, 55, 56, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 69, 71, 74, allegato 1, relativo all'art. 72, limitatamente ai capitoli 320013, 320014 e 320015. La censura è dunque molto diffusa e non, come si potesse pensare, limitata alla sola Tabella H, il capitolo tanto criticato che destina 25 milioni di euro a oltre cento enti, con un meccanismo a pioggia cu cui era ampiamente previsto lo stop del commissario dello Stato. Tra le norme censurate, quella che limita al solo biennio 2014-2015 la maggiorazione dell'aliquota Irap e dell'addizionale regionale Irpef che andava estesa al triennio 2014-2016, dato l'obbligo per la Regione di mantenerla per tutta la durata del piano di rientro del deficit della sanità, cui è sottoposta. "La facoltà di riduzione, che opera certamente 'ex post', ovverossia soltanto dopo la verifica da parte dei competenti organi statali dell'avvenuto conseguimento degli obiettivi propri del piano di rientro - nota il commissario nell'impugnativa - implica anche la facoltà di un diverso utilizzo. La norma teste' approvata, invece, destina a priori solo una parte, unilateralmente determinata, non essendo stata ancora verificata dai tavoli tecnici la sussistenza delle condizioni economico-finanziarie che legittimano la destinazione di parte del gettito fiscale a finalità extra sanitarie". Bocciata poi la retroattività, a far data dal primo gennaio 2013, dell'aumento del 20% dell'aliquota a carico dei concessionari per la produzione di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio della Regione. Cade anche la norma che metteva a disposizione dell'assessore regionale alle Autonomie locali e la funzione pubblica, risorse "per fronteggiare esigenze dei Comuni che registrano emergenze sociali e di criminalità organizzata e che gestiscono beni confiscati". Tale norma è viziata da "indeterminatezza", rileva il commissario, perché accomuna spese diverse come quelle per i servizi primari per l'infanzia o per le emergenze abitative e perché contiene non meglio precisati "interventi in favore di Comuni che in assenza di contributo regionale, hanno comunque proceduto alla stabilizzazione di personale ex Lsu". 
In tema di enti locali, non passa neppure la disposizione che aveva suscitato in aula un'accesa bagarre e che era stata sostenuta trasversalmente da deputati di tutti i partiti per stanziare 700 mila euro in favore dei vigili urbani di Messina: "Non appare, infatti, rinvenibile alcuna plausibile ed obiettiva motivazione a sostegno dell'assegnazione di 700 mila euro per un solo ente locale, seppure di notevoli dimensioni, in corrispondenza di un'assegnazione globale per tutti i Comuni dell'isola pari a 11 milioni di euro", rileva il commissario. Impugnata anche la norma che autorizzava i Comuni delle isole minori a introdurre un "ticket di sbarco" di 5 euro per i turisti. Un tributo vero e proprio, secondo il commissario, che "eccede la potestà legislativa regionale". Anche sui forestali si abbatte la mannaia del Commissario, che boccia la disposizione secondo cui "nell'ambito del contenimento della spesa e della valorizzazione delle risorse umane del settore forestale, tutte le prestazioni relative alla progettazione preliminare definitiva ed esecutiva, nonché alla direzione dei lavori e agli incarichi di supporto tecnico-amministrativo per le attività di forestazione e di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria, siano espletate esclusivamente da personale interno all'amministrazione regionale 'senza alcun compenso'". Non si può, rileva Aronica, negare ai dipendenti il diritto alla retribuzione, anche se in questo caso solo accessoria. Inoltre, sottolinea il commissario "la disposizione non è altresì confacente al principio di buon andamento della pubblica amministrazione in quanto è agevolmente prevedibile che i soggetti destinatari delle norme avviino un contenzioso con l'amministrazione".
Non passano, poi, le norme sul personale a tempo determinato dei Consorzi di bonifica, quelle tendenti ad affidare a Siciliacque i dissalatori di Porto Empedocle e di Gela, quella che pone a carico della Regione gli oneri dei mutui accesi da privati per ristrutturare immobili nei centri storici, la moratoria dei debiti fiscali delle piccole e medie imprese nei confronti di Riscossione Sicilia spa. Una diffusa censura riguarda poi la norma che crea presso Irfis-Finsicilia un fondo per la concessione di agevolazioni finanziarie alle pmi commerciali, e che discilpina il riassetto dello stesso Irfis. La Finanziaria, osserva infatti il Commissario, demanda al presidente della Regione di fissare i criteri con cui l'apposito comitato dovrà gestire tali somme, e queste previsioni "confliggono con il principio di legalità sostanziale sancito dall'articolo 97 della Costituzione". Inoltre, il Commissario contesta che "se da un lato il legislatore sembrerebbe voler potenziare l'attività dell'Irfis Sicilia quale società finanziaria regionale, affidandole la gestione di nuovi fondi ed intensificando l'attività di indirizzo dell'amministrazione regionale, dall'altro, impone alla società di apportare entro 60 giorni le modifiche al proprio Statuto ed alla normativa interna, atteso che la stessa è soggetta, quale società di intermediazione finanziaria, esclusivamente alle disposizioni statali generali e di carattere societario nonché a quelle specifiche del settore bancario". Impugnate pure le norme sulla ricomposizione fondiaria che secondo il commissario pongono tra l'altro complesse questioni anche di rispetto dei regimi europei sugli aiuti di Stato, e quelle per il rifinanziamento di leggi di spesa.
logoIn ultimo, amputata la discussa Tabella H. "A fronte di una legislazione ordinaria e di principio che prevede l'ammissione a contributi pubblici di tutti i soggetti pubblici e privati su un piano di parità per il mantenimento e l'esercizio di attività di rilevante interesse culturale e sociale fruibili dalla collettività - scrive il Commissario - l'Assemblea regionale interviene nuovamente con un provvedimento ad hoc destinato esclusivamente a determinate istituzioni, da anni fruitrici di provvidenze pubbliche senza ancorare la scelta operata a precisi e confacenti parametri di comparazione e valutazione. Il principio di eguaglianza esige che le leggi singolari, come la norma in esame corrispondano ad obiettive diversità delle condizioni considerate rispetto a quelle di enti similari, che giustifichino razionalmente ed obiettivamente la disciplina di privilegio adottata. Ove sussistono situazioni omogenee rispetto a quelle singolarmente considerate, si incorre nella violazione del principio di eguaglianza perché si determinano ingiustificate posizioni di vantaggio per le istituzioni beneficiarie della norma rispetto a quelle escluse".
Nell'impugnativa trasmessa alla Consulta, il Commissario Carmelo Aronica eccepisce la violazione dell'articolo 81 della Costituzione, che pone l'obbligo della copertura finanziaria e "costituisce la garanzia costituzionale della responsabilità politica correlata ad ogni autorizzazione legislativa di spesa", per assicurare un "equilibrio finanziario sostenibile", sottolinea il Commissario che richiama in proposito vari pronunciamenti della Corte. Tale equilibrio, secondo l'impugnativa, manca nell'impianto della Finanziaria presentata dal governo di Rosario Crocetta e approvata dall'Assemblea regionale siciliana che domani tornerà a riunirsi, in una seduta fissata già immediatamente dopo l'approvazione dei testi.
Nessuna novità per il governatore siciliano Crocetta che già ieri aveva parlato di "forti dubbi di costituzionalità" però soltanto in merito alla Tabella H. In caso d'impugnativa, "entro un mese saremmo pronti a varare una legge che regola l'erogazione dei contributi regionali prevedendo un bando e controlli per gli enti che ricevono soldi pubblici" aveva aggiunto Crocetta sempre riferendosi alla ieri eventuale, oggi certa, bocciatura della Tabella H; la situazione è però ben più vasta.


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