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A Furci, Cesarò e S. Teodoro la protesta dei forestali contro le politiche adottate dal governo regionale.



I forestali del Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) hanno occupato pacificamente, ieri, una cinquantina di Comuni siciliani. La protesta ha avuto una vasta eco anche nei comprensori jonico e nebroideo (Cesarò e San Teodoro). Per quanto concerne l’area jonica si sono radunati nel Municipio di Furci. Nel mirino, le politiche adottate dal Governo regionale nel comparto agroforestale. Rivendicano una serie di spettanze, a partire dalla garanzia dei livelli occupazionali del 2011 nel contesto di «una seria politica di programmazione degli interventi nei boschi». Chiedono l’accelerazione dell’iter procedurale dell’approvazione della proposta di legge sulla stabilizzazione promossa dal Sifus «in quanto, attraverso tale istanza – sostengono – si potrebbero recuperare ingenti risorse economiche dai fondi europei sgravando, di fatto, il bilancio regionale». Viene altresì rivendicato «l’immediato pagamento degli stipendi arretrati ai forestali che non li hanno ancora percepiti, compresi gli Oti e la liquidazione degli arretrati contrattuali, residui ai lavoratori antincendio». I riflettori vengono quindi puntati sul rinnovo del contratto integrativo regionale, scaduto da 12 anni. Solidarietà è stata espressa dal sindaco di Furci, Bruno Parisi, il quale ha garantito massima attenzione verso le problematiche segnalate. Il segretario generale Sifus, Maurizio Grosso, ha annunciato che «se dopo questa azione di lotta simbolica, il governatore dovesse rimanere sordo alle nostre richieste, ci vedremo costretti a scendere in strada a manifestare il nostro dissenso con iniziative eclatanti».

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