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Frecciata di Grillo a Crocetta 'Le cose le facciamo noi, non lui'


Schiaffo di Grillo a Crocetta "Cose fatte da noi, non da lui"Prima crepa sul modello Sicilia: la rottura nasce dall'epilogo a sorpresa della discussione sulla legge elettorale. Il governatore: "Spero che nel Movimento si apra una riflessione, per approvare leggi si fanno delle mediazioni, non si può pensare di incassare tutti i risultati''


"Le cose le abbiamo fatte noi, non Crocetta". Il ragionamento che Beppe Grillo fa ai suoi parlamentari nella riunione in un agriturismo alle porte di Fiumicino assesta un duro colpo al tanto reclamizzato "modello Sicilia", lo stesso che il comico-santone definì "meraviglioso" all'indomani delle politiche. E la rottura, nel rapporto fra 5 stelle e il centrosinistra indicato da molti come soluzione alla crisi nazionale, nasce dall'epilogo a sorpresa della discussione sulla legge elettorale

L'Ars, ieri notte ha approvato la norma che introduce la doppia preferenza (uomo-donna) nel voto per le amministrative: a partire dalle elezioni del 9 e 10 giugno gli elettori potranno indicare per il consiglio i nomi di due candidati, a patto che uno sia di un uomo e l'altro di una donna. Il provvedimento è passato con 52 voti a favore, 18 contrari e 2 astenuti.

Ma il voto finale porta con sè una sorpresa: per la prima volta i Cinque stelle si sono espressi contro il governo Crocetta, mentre si forma un asse tra centrosinistra e pezzi di centrodestra, con in testa Pid e Pdl. Ce n'è abbastanza per far scricchiolare il "modello Sicilia" e portare Crocetta a bacchettare i grillini: "Spero che nel Movimento si apra una riflessione, per approvare leggi si fanno delle mediazioni, non si può pensare di incassare tutti i risultati''. Poi Crocetta aggiunge: "M5S ha perso un'occasione per approvare una legge innovativa". 
Ma per M5S il voto conferma un atteggiamento di equidistanza: "Noi votiamo solo le idee che ci convincono, decidendo di volta in volta e questa volta eravamo contrari'', dice Giannina Ciancio, deputato 5 stelle. 

I grillini hanno votato contro la norma, che pur favorisce le pari opportunità e la presenza delle donne nei comuni, perché assieme alla doppia preferenza volevano l'introduzione del ''seggio unico'' per lo spoglio. E Giancarlo Cancelleri, capogruppo di 5 stelle, conferma la frattura con Crocetta: "Noi continueremo a votare i provvedimenti utili per la Sicilia, al di là del proponente di turno. Ma quello che è successo all'Ars è solo la conferma di un vecchio modo di fare politica, anche da parte di Crocetta. Altro che rivoluzione: il presidente, per avere la condivisione su una legge che favorisce la pratica del voto di scambio - dice Cancelleri - non si è fatto scrupolo di cercare il consenso del centrodestra, l'inciucio, in riunioni segrete come quella con Musumeci. Questa è la vecchia politica, questi sono politicanti. Esattamente ciò che noi combattiamo".

Mentre i big del Pdl in Sicilia, Dore Misuraca e Francesco Cascio, invitano Bersani a guardare a quello che è successo ieri all'Ars "per ragionare su larghe intese anche per il governo nazionale".

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