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Forestali, rivoluzione in arrivo al lavoro per Comuni e privati


SONO uno dei fardelli più pesanti della Regione. Per pagare i loro 25 mila stipendi al minimo di legge servono 260 milioni di euro, e nel bilancio di quest'anno ce ne sono solo 110. Meno della metà. E ciò nonostante la cifra destinata agli operai forestali siciliani sia ridotta rispetto a quella degli ultimi anni, quando sulla base dell'accordo del 2009 tra il governo Lombardo e i sindacati la spesa era lievitata fino a 350 milioni. La Regione adesso tenta di correre ai ripari e per i forestali prevede una mini rivoluzione, creando un bacino dal quale potranno attingere, a pagamento, enti locali e aziende private. I buchi nelle casse di Palazzo d'Orleans rilanciano un'emergenza che ha accelerato il piano di riforma dell'assessore alle Risorse Agricolee Alimentari, Dario Cartabellotta. Una delibera della giunta regionale apre così la strada alla razionalizzazione delle risorse umane e alla riorganizzazione delle strutture amministrative.
Per recuperare le risorse mancanti, la nuova gestione prevede che i forestali - divisi oggi tra i 7 mila impegnati nelle attività antincendio e i 18 mila destinati alla manutenzione di boschi e aree naturali protette - formino un bacino cui tutti gli enti territoriali dovranno attingere per la manutenzione del territorio, evitando di ricorrere ad appalti esterni. Non solo: nel computo delle giornate lavorative, che in totale sono 2,6 milioni, saranno calcolate anche quelle eventualmente svolte per soggetti privati. Così, Cartabellotta punta a raggiungere i fondi necessari a pagare gli stipendi: «Il riordino si basa sulla possibilità di impiegarli per altre mansioni. In questo modo, svolgeranno i servizi territoriali permettendoci di recuperare risorse».
Un'intenzione già anticipata a fine gennaio, quando il governatore Rosario Crocetta aveva criticato l'assegnazione di un appalto da 3 milioni di euro per la manutenzione del verde da parte del Cas (Consorzio autostrade siciliane).
«Questo non sarà più possibile», precisa Cartabellotta. Nei piani di Palazzo d'Orleans c'è poi l'impiego dei forestali nella valorizzazione del turismo ambientale legato alle 50 riserve naturali dell'Isola, da Vendicari allo Zingaro, e nello sviluppo delle energie rinnovabili attraverso lo sfruttamento dei boschi. Il progetto, che dovrebbe essere pienamente operativo entro 6 mesi, prevede anche una riduzione dei dipartimenti, che passeranno da 4 a 3: resteranno Agricoltura e Pesca, mentre gli Interventi Infrastrutturali e l'Azienda Foreste saranno fusi in un'unica struttura che si occuperà di Sviluppo Rurale e Territoriale. Drastica riduzione anche per gli enti, che scenderanno da 36 a 6 mantenendo un istituto per le certificazioni vegetali (vino e cibo) e uno zootecnico per quelle animali, oltre a quattro destinati alla gestione delle infrastrutture: «Sul piano delle spese di funzionamento stimiamo un risparmio di 5 milioni di euro, oltre a una gestione più efficace dei servizi». Per l'esercito dei forestali dell'Isola sarà quindi una rivoluzione: «Non è più possibile usare i fondi europei per pagare gli stipendi.
Vogliamo salvaguardare l'occupazione ma una nuova gestione è necessaria - spiega Cartabellotta - È un percorso complesso, ma è l'unico modo per andare avanti».
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1 commento:

  1. MAGNIFICO, GRANDE RISULTATO....PER MANDARE A CASA I FORESTALI!
    MA LORO CIOE' I FORESTALI CHE FANNO?....DORMONO PLACIDI E SERENI...TANTO C'E' CHI SI BATTE PER LORO....SI! PER ACCOMPAGNARLI DENTRO LA FOSSA CON LA MANINA!

    FORESTALI, MA NON DITE NULLA? NON PROTESTATE? NON VI AGITATE? MA SCUSATE QUALE E' ALLORA IL LAVORO CHE DITE DI RIVENDICARE? QUELLO IN NERO? A BE' ALLORA CONTINUATE COSI'.....BRAVI! EVVIVA I 23'000 FORESTALI SICILIANI CHE DICONO DI MORIRE DI FAME, MA CHE NON MUOVONO UN DITO QUANDO LI STANNO BUTTANDO FUORI! DOVREMMO ESSERE DA MESI TUTTI IN STRADA A PROTESTARE E INVECE NULLA! ALLORA BRAVO CROCETTA E BRAVI POLITICI CHE CI STATE MANDANDOO TUTTI A CASA!

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