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Mancano le risorse per riaprire le stazioni forestali chiuse nel 2011 E-mail Stampa Condividi claut Mancano le risorse per riaprire le stazioni forestali chiuse nel 2011


CLAUT. «Non ci sono sufficienti risorse per pagare il coordinatore delle stazioni di livello inferiore». E’ questa sostanzialmente la giustificazione che viene data dall’assessorato regionale ai parchi alle tante interrogazioni che in queste ore sono state presentate a Trieste. Motivo del contendere la mancata riapertura delle stazioni forestali di Claut, Resia e Basovizza. Le tre strutture, chiuse il primo novembre 2011, avrebbero dovuto riaprire i battenti lo scorso settembre: a luglio e ad agosto sono state infatti approvate due leggi regionali con cui si ordinava la riattivazione delle caserme (nella sola Valcellina sono state raccolte 700 firme contro l’accorpamento di Claut a Barcis). Vista l’inerzia degli uffici sono scattate le interpellanze di Gianfranco Moretton (lista Monti), Edouard Ballaman e Luigi Ferone (misto), Piero Camber (Pdl) e Franco Baritussio (La Destra). I consiglieri pidiellini Antonio Pedicini e Franco Dal Mas, che si sono occupati delle segnalazioni provenienti dalla Valcellina sin dal 2011, hanno girato il problema alla segreteria del governatore Renzo Tondo in persona.
Ora che le risposte tardano ad arrivare e gli uffici si trincerano dietro la carenza dei fondi, tra i sindacati e gli operatori della guardia forestale si inizia a parlare di denunce alla Procura. Pare infatti che il direttore generale del personale stia attendendo da settimane dall’omologo ai parchi la lista degli agenti e ufficiali da destinare a Claut, Resia e Basovizza. L’impasse non è però prevista dalle leggi approvate in estate: le caserme sarebbero dovute rientrare in pieno servizio il 26 ottobre. Così non è stato e vari dipendenti si sono rivolti alle categorie di rappresentanza e a studi legali per approfondire la natura dell’omissione.
Nel frattempo continuano a fioccare petizioni, lettere di protesta e qualche curiosità. Come quella che riguarda l’immobile di Claut, inaugurato nel novembre del 2010 e soppresso un anno dopo. Peccato che anche nelle ultime settimane l’edificio abbia visto al lavoro operai e maestranze varie per l’ultimazione del restauro. Altra patata bollente per gli assessori leghisti della Regione e della Provincia (rispettivamente Claudio Violino e Stefano Zannier) è quella relativa alla scissione in due del corpo dei guardiacaccia. L’affidamento alla vigilanza di compiti di polizia stradale e ambientale sta creando malumori.

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