Terminio Cervialto, forestali senza stipendio da 15 mesi: la denuncia alle Tv nazionali
Pubblicato da
Madonie Test
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venerdì, febbraio 08, 2013
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- Se cresce l’indignazione, cresce anche la voglia di combattere per ottenere un diritto non più rinviabile. E’ questo il senso dell’accorato appello-denuncia che si sta facendo nelle ultime ore. La vicenda dei forestali della Comunità montana Terminio Cervialto sta per diventare un caso nazionale, perché tutta Italia possa conoscere un altro caso di aberrazione della politica delle risposte non date. La disperazione delle famiglie irpine è ormai arrivata al limite. E così sono state inviate le e-mail alle redazioni di seguitissime trasmissioni televisive. Stiamo parlando di Ballarò, L’Arena, Quinta Colonna, Servizio Pubblico, Le Iene, La Vita in diretta. Sei platee dove far confluire la denuncia, insieme con il giudizio senza sconti di una gestione dell’amministrazione pubblica incurante dei devastanti effetti sociali che si producono. Nei messaggi inviati alle tv nazionali si legge dei duecento dipendenti che dicono di essere “al limite della sopravvivenza, da 15 mesi senza stipendio”: dicono di essere stati lasciati soli dalla politica e dal sindacato, chiedono visibilità, chiedono di essere ascoltati, perché è finito il tempo delle attese, delle vaghe promesse, del rinvio sine die. Chiedono di lenire gli effetti di questa logorante attesa, di dar conto delle loro giuste rivendicazioni. Chiedono di poter parlare per poter avere risposte, visto che fino ad ora tutti i tentativi sono risultati vani. Chiedono di avere gli stipendi. Si legge tutto il senso della disperazione, quando affermano “non sappiamo più a chi rivolgerci”. E’ tempo che si accendano i riflettori a livello nazionale, e che la vergogna della Comunità montana Terminio Cervialto superi i monti dei Picentini per essere giudicata in tutta la sua gravità, e perché la vertenza venga affrontata, perché no, mediaticamente, visto che le istituzioni non ne sono capaci.
- Se cresce l’indignazione, cresce anche la voglia di combattere per ottenere un diritto non più rinviabile. E’ questo il senso dell’accorato appello-denuncia che si sta facendo nelle ultime ore. La vicenda dei forestali della Comunità montana Terminio Cervialto sta per diventare un caso nazionale, perché tutta Italia possa conoscere un altro caso di aberrazione della politica delle risposte non date. La disperazione delle famiglie irpine è ormai arrivata al limite. E così sono state inviate le e-mail alle redazioni di seguitissime trasmissioni televisive. Stiamo parlando di Ballarò, L’Arena, Quinta Colonna, Servizio Pubblico, Le Iene, La Vita in diretta. Sei platee dove far confluire la denuncia, insieme con il giudizio senza sconti di una gestione dell’amministrazione pubblica incurante dei devastanti effetti sociali che si producono. Nei messaggi inviati alle tv nazionali si legge dei duecento dipendenti che dicono di essere “al limite della sopravvivenza, da 15 mesi senza stipendio”: dicono di essere stati lasciati soli dalla politica e dal sindacato, chiedono visibilità, chiedono di essere ascoltati, perché è finito il tempo delle attese, delle vaghe promesse, del rinvio sine die. Chiedono di lenire gli effetti di questa logorante attesa, di dar conto delle loro giuste rivendicazioni. Chiedono di poter parlare per poter avere risposte, visto che fino ad ora tutti i tentativi sono risultati vani. Chiedono di avere gli stipendi. Si legge tutto il senso della disperazione, quando affermano “non sappiamo più a chi rivolgerci”. E’ tempo che si accendano i riflettori a livello nazionale, e che la vergogna della Comunità montana Terminio Cervialto superi i monti dei Picentini per essere giudicata in tutta la sua gravità, e perché la vertenza venga affrontata, perché no, mediaticamente, visto che le istituzioni non ne sono capaci.
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