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Forestali impiegati alla foce del Simeto

Non possono essere casuali gli incendi che si susseguono al Parco Gioieni; sono di natura certamente doloso e non si capisce bene se ad armare di accendini le mani degli incendiari siano intenti reconditi o puro vandalismo.

Sta di fatto che ad andarci di mezzo è sempre l'ambiente naturale e sotto questo punto di vista ieri è stata una giornata proibitiva anche per la zona della foce del Simeto, in contrada Torre Allegra dove gli operai forestali e i vigili del fuoco sono stai impegnati per tre giorni di fila per avere ragione di un rogo che ha distrutto una parte consistente della flora locale, una parte utilizzata dagli uccelli selvatici per nidificare. Ieri sono stati spenti gli ultimi focolai ma fino a sera inoltrata 23 operai forestali sono stati impegnati in operazioni di bonifica, nei pressi della Foce del Simeto e sugli argini del torrente Buttaceto. All'Oasi del Simeto è sempre la stessa storia; le autorità preposte sembrano altamente infischiarsene di curare una parte di territorio che dovrebbe essere considerato un fiore all'occhiello, un bene comune da tenere come un tesoro.
Stessa cosa valga, in piccolo, per il Parco Gioeni, dove poco dopo le 14,30, si sviluppato un vasto rogo su più fronti che da un lato ha distrutto un casotto adibito a deposito per gli attrezzi di giardinaggio all'interno del parco cittadino, mentre all'esterno larghe lingue di fuoco hanno minacciato una trattoria adiacente all'all'area del parco.



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