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Fondi Comunitari 2014/2020, le linee Barca: la Sicilia non crescerà se non si cambia metodo

Il Mattino di SiciliaIn Sicilia l’utilizzo dei Fondi comunitari per il periodo 2014 – 2020 non potranno contribuire ad una crescita economica se non si distingueranno con chiarezza le azioni rivolte all’inclusione sociale dalle azioni rivolte alla crescita, ossia all’innovazione e alla produttività; la confusione fra i due obiettivi ha in passato frenato la crescita ed ha aperto la strada alle classi dirigenti conservatrici. Il dato emerge dal documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020” elaborato dal Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Il metodo proposto in questo documento riguarda il “come spendere”. Non si tratta di un piano strategico, né per il Mezzogiorno, né tantomeno per l’Italia. Perché la sua elaborazione e proposta, precisa il ministro Barca, competono al prossimo Governo, che ne gestirà l’avvio e l’attuazione, trovando nei Fondi comunitari un grado importante di libertà della propria azione. E perché tale piano strategico dovrà essere integrato con i principali indirizzi di impiego e di “revisione della spesa” delle risorse ordinarie che il prossimo Governo adotterà; in assenza dei quali l’azione realizzata con i fondi comunitari sarà, specie per il Mezzogiorno, inefficace. In Sicilia, come nel Mezzogiorno, il ritardo di sviluppo si lega strettamente al sussistere contestualmente sia del deficit di cittadinanza, cioè l’assenza di sicurezza personale sia del deficit di attività produttiva privata, intesa in primo luogo manifatturiera, ma anche agricola, commerciale e di servizi del welfare – diciamo “industriale”, a indicare non il settore ma il metodo di produzione organizzato e a forte contenuto innovativo, che può dare risposte alla necessità di aumento dell’occupazione. Il testo contiene le 7 innovazioni di un metodo di “valutazione pubblica aperta”, 3 opzioni strategiche su Mezzogiorno, città e aree interne, oltre a proposte di metodo per ognuna delle 11 aree tematiche europee. È necessaria una strategia nazionale per il Mezzogiorno che sia congruente e “contenga” la strategia per l’uso dei fondi comunitari, soprattutto per quanto riguarda scuola, sicurezza, sanità, giustizia, servizio ferroviario.
Sul documento proposto dal ministro Barca, di sicuro interesse per l’economia regionale, il Mattino di Sicilia continuerà ad offrire ai propri lettori ulteriori approfondimenti.

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