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Proroga di 4 mesi per i precari: ma le ore di lavoro diminuiscono


La Cisl reclama un incontro immediato sulla situazione dei comunali specificando che «le leggi nazionale e regionale dicono altro»

CATANIA - Felicità a metà per i lavoratori precari del Comune di Catania, che grazie ad una riunione urgente e straordinaria della giunta municipale presieduta dal Sindaco Raffaele Stancanelli hanno visto prorogati i loro contratti di lavoro per altri quattro mesi con una riduzione del monte orario da 35 a 24 ore. La deliberazione che autorizza la proroga fino al 30 aprile 2013 dei contratti di lavoro a tempo determinato è stata possibile grazie alla legge regionale approvata dall’Ars nella notte del 30 dicembre. La prestazione oraria settimanale delle 179 unità del personale adibito a progetti di pubblica utilità collettiva (PUC) è però vincolata all’articolo 243 bis del testo unico degli enti locali, introdotto recentemente dal decreto legge n. 174 del 2012 che ha condizionato l’accesso al fondo di rotazione per il riequilibrio finanziario del Comune e ha tra l’altro ridotto del 50% la spesa del personale a tempo determinato. 



CONFRONTO - Dopo l’approvazione della delibera che rinnova il contratto però la Cisl Fp, chiede l'immediato avvio del confronto con il Comune di Catania sulla “spending review”. Il perché lo spiega attraverso una nota, il segretario nazionale del sindacato e responsabile della federazione catanese Daniela Volpato «le misure di risanamento colpiscono personale e servizi ai cittadini senza confronto con le parti sociali». Il comparto pubblico della Cisl, attraverso il suo portavoce, reclama un incontro immediato sulla situazione dei precari comunali specificando che «le leggi nazionale e regionale dicono altro» rispetto a quanto applicato dalla Giunta municipale di Catania sulla riduzione oraria. 

TAGLIO DELLE ORE DI LAVORO - «A causa di un “fantomatico” piano di risanamento e relativo nuovo piano occupazionale, il rinnovo dei precari viene previsto con un taglio del numero di ore lavorate da 35 a 24, con le connesse conseguenze sugli stipendi dei lavoratori e sulla riduzione dei servizi. – continua la Volpato nel messaggio trasmesso - siamo stati convocati per la revisione della macrostruttura e non siamo coinvolti per discutere del destino occupazionale di centinaia di lavoratori, la cui delibera di rinnovo contrattuale arriva dopo le nostre numerose proteste dei giorni scorsi». 

CATANIA IN CONTROTENDENZA - Daniela Volpato punta ulteriormente il dito su quello che sta succedendo a livello nazionale in evidente contrasto secondo suo parere con quello che in realtà accade a Catania: «In queste ore in tutte le pubbliche amministrazioni - prosegue - si stanno rinnovando i lavoratori a tempo determinato, ai sensi di quanto previsto dalla legge di stabilità, e a livello regionale, ai sensi della circolare e della norma, approvata nella giornata del 30 dicembre scorso, che permettono fino al 30 aprile la copertura finanziaria per la proroga dei lavoratori precari alle condizioni esistenti. Scopriamo che tutto ciò non è possibile in Comune a Catania perché esiste un piano di risanamento approvato e che si sta ipotizzando la definizione di un nuovo piano occupazionale. Tutto questo avviene senza alcun confronto con le parti sociali, che rappresentano i lavoratori, i primi a essere interessati quotidianamente dalle misure adottate, sia per i noti ritardi nel pagamento degli stipendi e, ora, di fatto anche per la riduzione occupazionale». 

L'AMMINISTRAZIONE - L’amministrazione Stancanelli si è riservata di valutare la possibilità di future estensioni della prestazione oraria settimanale del personale Puc, subordinatamente all’approvazione da parte dei competenti organi ministeriali e contabili delle deliberazioni concernenti il programma triennale del fabbisogno del personale (già adottata) e di quella riguardante il piano di riequilibrio pluriennale, in fase di predisposizione.

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