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A Caltanissetta vota anche un morto !!


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16.30. Alla commissione regionale di garanzia del Pd, riunita fino al tardo pomeriggio di oggi, tanto da ritardare l’inizio della direzione regionale del partito democratico, convocata all’Hotel NH di Palermo e non ancora cominciata, si è parlato del ricorso presentato dall’ex presidente della commissione regionale antimafia, Lillo Speziale. Ricorso che la commissione regionale di garanzia hanno rigettato sostenendo di averlo ritenuto in ritardo rispetto alla scadenza massima delle 12 del giorno successivo allo svolgimento delle primarie come fissato dal regolamento. Il ricorso è stato quindi rinviato alla commissione nazionale di Garanzia. La decisione è stata assunta a maggioranza dai componenti con sei voti a favore e uno contrario. Cosa contesta Speziale? Che a Caltanissetta fra i votanti delle primarie ci sia anche un elettore già deceduto. Per dimostrarlo – ma la commissione regionale non ha verificato la veridicità del documento – Speziale ha portato anche un certificato di morte. E la dichiarazione di almeno una trentina di elettori che sostengono di non aver mai votato per le primarie del Pd e di non essere intenzionati a farlo. Domattina Speziale spiegherà tutto in una conferenza stampa convocata per le 11 all’Ars.

Acque agitate nel Partito democratico siciliano. La questione “Caltanissetta”, ovvero il ricorso presentato da Lillo Speziale contro il risultato delle primarie che nella sua area lo ha visto arrivare secondo dopo la deputata uscente Daniela Cardinale, rischia di fare il botto. L’ex presidente della commissione regionale antimafia infatti rischia pesantemente di essere inserito in lista per la Camera alle politiche del 24 e 25 febbraio in una posizione che non gli garantirebbe alcun risultato elettorale. Domani alle 11 all’Ars, Speziale terrà una conferenza stampa in cui dovrebbe chiarire le sue contestazioni. Ma si attendono anche colpi di scena.
Il nodo delle liste. Alla direzione nazionale del partito, nella seduta in cui si diede il via libera allo svolgimento delle primarie per la scelta dei parlamentari, il segretario Bersani presentò una relazione – approvata all’unanimità dai componenti – in cui si fissava la regola del 90% dei candidati in lista scelti nei territori – con le primarie appunto – e del 10% di riserva di candidati “blindati” scelti dallo stesso segretario. Ogni regione, anche in base agli eletti rappresentati in parlamento, si assunse la sua quota parte e per la Sicilia sono 11 i candidati blindati che prenderanno posto nelle liste, Camera Sicilia Occidentale, Camera Sicilia Orientale e Senato Sicilia, “scalzando” i candidati votati delle primarie del 30 dicembre scorso. Quattro i candidati per lista nelle due Camere e tre quelli da posizionare per il Senato. Le singole province, inoltre, si sono divise – anche stavolta in base alla rappresentanza parlamentare presente, le quote parte dei candidati che – vincenti dalle primarie – si garantiva un posto “alto” nella lista. Indispensabile, visto il sistema elettorale garantito dal Porcellum, per far scattare i seggi più “sicuri”: cinque le posizioni privilegiate a Palermo, tre a Catania, due e mezzo-tre a Messina, uno e mezzo a Caltanissetta (e qui il caos scoppiato fra Speziale e Cardinale), uno per tutte le altre province. Tutti i partecipanti delle primarie saranno candidati ma per i “perdenti” alcuna garanzia di ripescaggio nei piani alti delle liste.
Ci aveva tentato, ieri, il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo nell’incontro con il segretario Bersani: aveva cercato cioé di azzerare la quota degli 11 candidati blindati per far risalire le posizione del suo padrino politico, l’ex segretario nazionale della Cisl, Sergio D’Antoni, che ha cannato il risultato elettorale delle primarie posizionandosi lontanissimo dalle prime posizione. Anche la quinta arrivata Siragusa, a Palermo, scalpita: quel risultato non gli garantisce di essere posizionata alla stessa maniera nella lista Camera Sicilia Occidentale e così rischia la riconferma in Parlamento.
Nessuna speranza invece per i vari ex deputati, il nazionale Tonino Russo e il regionale Bernardo Mattarella. Tutte questioni aperte che questo pomeriggio saranno affrontate nella direzione regionale del Pd dove il segretario organizzativo del partito, Enzo Napoli dovrà ufficializzare i risultati delle primarie dello scorso 30 dicembre. In un clima che rischia di essere incandescente.

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