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Intesa tra il Comune di Nicosia e l'Azienda foreste demaniali


Il sindaco Malfitano: «Potremo presentare progetti finalizzati a rendere meglio fruibili le aree della riserva naturale per le quali abbiamo ottenuto la gestione»

Nicosia. È stata riapprovata in Giunta e sarà sottoscritta lunedì, la convenzione grazie alla quale il Comune di Nicosia potrà disporre per progetti di rilancio e riqualificazione di 280 ettari della riserva naturale di Monte Campanito. La convenzione è stata elaborata con l'Azienda foreste demaniali che gestisce l'area naturalistica estesa ben 3.192 ettari tra area della riserva orientata vera e propria e zona di pre-riserva. Un risultato importante perché il Comune potrà, nel rispetto della tutela dell'area naturalistica, presentare progetti finalizzati a rendere meglio fruibili le aree per le quali ha ottenuto la gestione che sono tra le più importanti dal punto di vista paesaggistico e ambientale.

«Lo ritengo un grande successo - ha commentato il sindaco Sergio Malfitano - perché frutto della concertazione e del sostegno da parte dei vertici dell'Azienda demaniale sia regionale, nella persona del dirigente Antonino Di Rosa sia di quelli provinciali, nelle persone di Angelo Bellomo, Pietro Morgano e Calogero Gulino. Voglio anche sottolineare l'impegno del vicesindaco Carmelo Amoruso».
La convenzione che è per un periodo di 10 anni, rinnovabili alla scadenza prevede la gestione dell'Azienda foreste demaniali delle aree affidate, che quindi vi potrà effettuare le attività di recupero, rimboschimento, tutela, ma anche quelle di miglioramento della fruizione utilizzando gli operai forestali. Il Comune ha invece piena disponibilità delle aree indicate tra le quali la zona di Casa Argentiere e un'area boschiva.
La riserva orientata istituita diversi anni fa, comprende i monti Campanito e Sambughetti, alti rispettivamente 1512 e 1559 metri, che costituiscono una massiccia dorsale che rappresenta la parte finale dei Nebridi e quasi si congiunge con le Madonie. L'area protetta, venne istituita con l'obiettivo di tutelare i laghetti del campanito ed un antichissimo bosco di faggi, noto come "Giumenta" che è circondato da macchia mediterranea pineta, castagni. La zona consente la sopravvivenza di specie animali che altrove stanno scomparendo, tra i quali il gatto selvatico, l'istrice, la lepre, diversi rapaci notturni e diurni tra i quali la cosiddetta "aquila di Bonelli", il falco pellegrino ed il nibbio, oltre a gufi, civette ed allocchi, oltre a numerosi rettili e anfibi. La zona, pur essendo incontaminata, è l'esempio di come alcune attività umane, quali il pascolo brado possano convivere con la natura più selvaggia ed è meta di molti appassionati di natura e sport all'aperto.
L'amministrazione comunale punta al rilancio turistico della riserva anche attraverso il Museo della Montagna, oltre che con il recupero di alcuni edifici demaniali ormai abbandonati e cadenti.
Giulia martorana

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