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Brucia anche la Bosnia-Erzegovina

I Balcani da giorni sono interessati da temperature molto alte e da ondate di calore e il rischio di incendi boschivi è elevatissimo. In Bosnia-Erzegovina, nella zona di Donja Jablanica, il fronte del fuoco è sempre più minaccioso . Il 21 e 22 agosto sono intervenuti anche gli elicotteri antincendio, ma il fuoco a Slatina si sta ancora espandendo rapidamente lungo le pendici delle colline di Okorusa e le fiamme hanno preso anche la direzione della strada regionale M-16-2 e potrebbero minacciare l’impianto idroelettrico di  Jablanica.

Di fronte a questa situazione sempre più grave, l’Emergency Response Centre (Erc) della Commissione europea ha deciso di inviare soccorsi urgenti per spegnere gli incendi boschivi in Bosnia-Erzegovina.
Secondo la Commissione Ue, grazie al coordinamento rapido con l’Erc, «i due aerei antincendio, offerti da Croazia, sono già installati nella zona interessata», in Bosnia. La Bosnia Erzegovina aveva già ricevuto assistenza all’inizio di agosto, attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue, quando gli incendi boschivi imperversavano nel piccolo Paese, diviso tra le Repubblica autonoma serba e la Federazione croato/musulmana che oggi si trovano ad affrontare unite la minaccia delle fiamme.
Già allora Kristalina Georgieva, commissario europeo per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, aveva detto: «Ancora una volta, la cooperazione europea in materia di protezione civile sta dimostrando il suo valore pratico. La Croazia, il nostro nuovo Stato membro, sta dimostrando una solidarietà esemplare con il suo vicino di casa. Dobbiamo rimanere vigili. Siamo nel bel mezzo della stagione degli incendi boschivi, l’Emergency Response Centre è regolarmente in contatto con i Paesi del più alto rischio. Siamo pronti ad aiutarli se altri incendi sopraffaranno le capacità nazionali». Cosa che purtroppo si è puntualmente verificata.
L’Erc coordina l’assistenza a livello europeo in caso di catastrofi e in questo modo garantisce un aiuto  efficiente ed efficace. Il meccanismo di protezione civile dell’Ue facilita la cooperazione nella reazione alle catastrofi fra 32 Stati europei: i 28 Paesi membri dell’Ue, la Macedonia/Fyrom, l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia. Come nel caso della Bosnia-Erzegovina, i paesi partecipanti mettono in comune le risorse che possono essere messe a disposizione dei Paesi colpiti da calamità in tutto il mondo.



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