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Zafferana Etnea: Ma non si dovevano impiegare i forestali ?

er prima cosa un ringraziamento per la possibilità che questa rubrica dà ai comuni cittadini di dire qualcosa e, nei c
asi migliori, di sollecitare qualche buon intervento dei pubblici amministratori. Con questa speranza invio la presente lettera per segnalare ulteriormente uno dei tanti casi di pubblico degrado riscontrato quotidianamente nelle vicinanze della nostra abitazione, sita sulla provinciale che congiunge il paese di Zafferana con quello di Milo.




Siamo ai confini del Parco dell'Etna, oggi patrimonio Unesco ma purtroppo grande discarica a cielo aperto (non si era detto di utilizzare il gran numero di forestali per ripulire il sito?. Solite belle parole e mancanza atavica di fondi? Il dubbio ci attanaglia).
Come si evince chiaramente dalla foto la spazzatura ci sommerge e qualcuno mette i sacchetti in bella evidenza sulle reti che chiudono le proprietà; certo, i nostri vigneti appariranno più belli al turista di passaggio con questi addobbi di sapore natalizio; qualcuno addirittura si esercita col "tiro al volo" e lancio del sacchetto dal finestrino dell'auto: nemmeno alle giostre medievali o ai mondiali di atletica leggera si assiste a prodezze di tale precisione... A migliorare l'annoso problema del randagismo (anche lì scommetto che non si trovano i soldi); da mesi una povera cagnolina vaga per la zona, qualche anima pia si prodiga a portare da mangiare ma in realtà la spazzatura è diffusa lungo tutta la strada e la cagnolina rischia giornalmente di essere arrotata dagli automobilisti; ripetute sono state le sollecitazioni da noi fatte sia verbalmente che in forma scritta, ma una soluzione appare impossibile da trovare e intanto il degrado avanza.
A questo punto mi domando, ma chi dovrebbe intervenire? Il sindaco di Zafferana? La Forestale? La Provincia visto che la strada è provinciale? Il Parco dell'Etna? La Regione? Magari l'Unesco...?
Temo che basta dirlo a "La Sicilia", il problema sono i siciliani, non quelli che leggono questa rubrica, ma quelli "sperti", quelli che camminano senza casco sotto gli occhi dei vigili urbani che fanno finta di niente, quelli che a scuola non vanno perché devono lavorare e poi li trovi tutto il giorno a non fare nulla davanti a un chiosco poi vedono passare una moto oppure un'auto con turisti la seguono e fanno un po' di lavoro... Questo succede quotidianamente sul litorale che da Riposto porta a Marina di Cottone e succede da decenni. Magari quando vai a chiedere alla gente del posto e persino alle forze dell'ordine la risposta è univoca: "In quella zona si sa che auto e moto vengono rubate sistematicamente... ".



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