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Fisco, rimborsi-lampo per i disoccupati

L’Agenzia delle Entrate applica la norma che permette di ottenere i crediti tributari con bonifico bancario





Che l’emergenza fosse il lavoro non era certo una novità. Decisamente innovativa, invece, è la possibilità di ottenere rimborsi «sprint» dal fisco per chi, fino all’anno scorso, un lavoro ce l’aveva ma ha finito
per perderlo. Proprio a loro, d’altra parte, è rivolta una delle norme contenute nel dl «Fare» che, appena due giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha già reso operativa con un provvedimento ad hoc. Un segnale, anche politico, da parte del governo Letta che proprio del lavoro, d’altra parte, aveva fatto sin dal suo insediamento uno dei pilastri del suo programma.

Ma di cosa si tratta? In pratica i contribuenti che non hanno più un datore di lavoro e che vantano un credito nei confronti dell’erario possono presentare il modello 730 ottenendo così in tempi rapidi il rimborso delle imposte in eccesso già versate. Dal 2 al 30 settembre 2013, chi ha percepito redditi da lavoro dipendente o assimilati nell’arco del 2012, ma nel frattempo ha perso il posto ed è rimasto disoccupato, potrà presentare il modello 730 a un Caf o a un intermediario abilitato. Così facendo può ottenere entro l’anno il rimborso delle imposte a credito che verranno restituite direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Non solo: per velocizzare ulteriormente i tempi è possibile comunicare il proprio Iban per ricevere i rimborsi direttamente sul conto corrente bancario o postale. A tale scopo è necessario comunicare le coordinate bancarie all’Agenzia delle Entrate compilando l’apposito modello disponibile sul sito internet dell’amministrazione (www.agenziaentrate.it), nella sezione «Cosa devi fare». Il modello potrà essere inviato utilizzando i servizi online dell’Agenzia oppure, in alternativa, recapitato a mano ad un qualsiasi ufficio delle Entrate. Possono presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730, invece che con il modello Unico (in questo casi i tempi per i rimborsi sono decisamente più lunghi), i contribuenti che hanno cessato il rapporto di lavoro senza trovare un nuovo impiego. Se per il 2013 questa possibilità è riconosciuta ai soli contribuenti che vantano un risultato finale della dichiarazione a credito, dall’anno prossimo sarà allargata anche a chi, invece, le imposte dovrà versarle. 

Sempre sul fronte fiscale, intanto, il Tesoro ha divulgato nuovi dati che confermano la tendenza decisamente al ribasso del contenzioso, che nel secondo trimestre del 2013 ha fatto registrare un calo del 5,64% rispetto al 2012 e del 21,95% rispetto allo stesso periodo del 2011. Inoltre, fanno sapere ancora dal ministero dell’Economia, il numero dei ricorsi complessivamente definiti dinanzi alle Commissioni tributarie (85.488) risulta superiore al numero dei ricorsi pervenuti (76.306), contribuendo alla riduzione della giacenza dell’1,49% rispetto all’inizio dell’anno e dell’8,66% rispetto a giugno 2012. 



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